Vangelo del giorno
18 giugno 2025
L’evangelista Luca nel raccontarci questo episodio della vita di Gesù introduce delle differenze che addolciscono la narrazione rispetto alla redazione degli altri due evangelisti: quel “cercare” (cf. Mc 3,32), che ha una connotazione negativa, e quel porre la domanda: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (cf. Mc 3,32; Mt 12,48), che porta in sé il dubbio. In Luca la madre e i fratelli raggiungono Gesù per “vederlo” (v. 20): un vedere che è loro reso impossibile dalle tante persone che circondano Gesù. E alla loro, e nostra, ricerca di visione Gesù risponde con un invito all’ascolto. E questa è l’altra bella differenza introdotta da Luca, il rimandare all’ascolto. Ascolto che è al centro di questo capitolo 8 del Vangelo secondo Luca: “Fate attenzione a come ascoltate” (Lc 8,18), perché è da questo ascolto che dipende il frutto che portiamo, la forma che diamo alla nostra vita, alle nostre relazioni. Poco prima Gesù ci ha messo di fronte alla domanda: quale ascolto scegli di offrire al seme-Parola di vita (cf. Lc 8,4-15)?
Vangelo della domenica
22 giugno 2025
Corpo e Sangue del Signore
Luca 9,11b-17 (Gen 14,18-20; 1Cor 11,23-26)
di Luciano Manicardi
Il cibo eucaristico, significato dal pane e dal vino, simboli della vita così elementari e pregnanti, anticipa e prefigura quella vita eterna e quella comunione senza più ombre con Dio che, donata in Cristo, sarà realtà per sempre e per tutti nel Regno di Dio. Mentre fa memoria di tutta la vita di Cristo, l’eucaristia assume anche l’intera vita dell’uomo attraverso i simboli del pane e del vino.