Vangelo del giorno
16 giugno 2025
“Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?”, nel vangelo di Matteo, troviamo in parallelo: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome, e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?” (Mt 7,22), ma saranno allontanati dal Signore.
Vangelo della domenica
15 giugno 2025
SS. Trinità
Giovanni 16,12-15 (Pr 8,22-31; Rm 5,1-5)
di Luciano Manicardi
Gesù non rende la sua presenza saturante e totalizzante ma lascia spazio allo Spirito: consente ai discepoli di nascere, di venire alla parola. Genera a libertà e responsabilità i discepoli. Ritirarsi e inviare lo Spirito è un atto di fede nei discepoli: Gesù crede in loro. Saranno i discepoli a forgiare, mediante l’apertura allo Spirito, le parole che Gesù non ha pronunciato. Gesù fa spazio ai suoi, apre per loro la strada allo Spirito che li guiderà alla piena verità. Gesù li ha amati, ha vissuto con loro, li ha istruiti. Ora si tira indietro e lascia loro come eredità lo Spirito.