In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Costruiamo sulla roccia o sulla sabbia?

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16 giugno 2025

“Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?”, nel vangelo di Matteo, troviamo in parallelo: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome, e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?” (Mt 7,22), ma saranno allontanati dal Signore.

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“Se mi chiederete qualcosa nel mio nome…”

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14 giugno 2025

A conclusione di una settimana di stimolanti brani evangelici sul pregare, il testo odierno ci rassicura sull’efficacia della preghiera stessa, non proponendoci la rivelazione di strumenti particolari e metodologie iniziatiche, ma ricordandoci il fondamento pasquale della nostra fede: Gesù morto e risorto, assente e vicinissimo, ora agente ed intercessore presso il Padre, è il luogo del superamento dei nostri limiti, del vivere l’impossibile della resurrezione nella nostra storia personale e in quella del mondo.

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La forza dell’amicizia

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13 giugno 2025

L’amicizia è quella relazione umana che permette di chiedere qualcosa che non si oserebbe chiedere a nessuno, se non fosse amico, come avviene nel nostro testo: chi oserebbe andare a svegliare qualcuno a mezzanotte perché è giunto da lui un amico al quale si desidera offrire almeno un pezzo di pane? Sarebbe semplicemente pura follia, se non ci fosse amicizia.

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Fiducia e accoglienza

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12 giugno 2025

Queste parole del vangelo di oggi mi sembra che ci facciano soprattutto un annuncio: la preghiera del cristiano è anzitutto l’apertura a una duplice relazione: con Dio e con il prossimo. E la relazione con Dio si declina anzitutto come relazione di fede/fiducia, affidamento, mentre quella con il prossimo come accoglienza che si spinge fino a una comunione incondizionata, nella quale il fratello, la sorella viene accolta a qualsiasi condizione, anche qualora ci avesse fatto del male, e dunque fino al perdono.

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