Vangelo del giorno
7 maggio 2025
Testimonianza (martyría) è la parola che ricorre, martellante, per dieci volte, in questi versetti, e che attraversa da un capo all’altro l’intero Vangelo di Giovanni (cf. 1,7-8.15.19.32.34; 21,24). La testimonianza – come indica la sua radice etimologica: “tenere, sostenere” – è una “prova”, una “manifestazione” nel linguaggio giuridico, e si inscrive dunque nel contesto di una “crisi”, di una causa, di un giudizio, di un tribunale, di una polemica fra Gesù e i suoi avversari che lo accusano di fornire una testimonianza autoreferenziale e quindi non veritiera.
Vangelo della domenica
11 maggio 2025
IV domenica di Pasqua
Giovanni 10,27-30 (At 13,14.43-52; Ap 7,9.14-17)
di Luciano Manicardi
La vera forza di chi ha un’autorità, di chi governa consiste nell’assunzione cosciente della propria vulnerabilità e fragilità. Questa operazione, che situa la persona nella sua verità esistenziale, la pone anche empaticamente vicina alle persone di cui ha una responsabilità. Il potere alla scuola del “buon pastore” va di pari passo con la compassione, con il no radicale all’indifferenza di fronte al male del prossimo.